12 letture per l’estate (secondo me).

Letteratume
5 min readJun 25, 2019

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La vertigine della lista colpisce ancora!

Se non è tempo di bilanci (qui quello del 2018 https://medium.com/@letteratume/i-migliori-15-libri-del-2018-secondo-me-5d96c39b5c85), è tempo di consigli non richiesti e l’estate, con le sue vacanze e il suo tempo felicemente dilatato, si presta molto bene a questa operazione.

Quindi, riposti smartphone e crema solare, due mani possono impugnare un buon libro e due occhi possono perdersi tra le pagine.

Di seguito dodici letture, recenti e non, che mi hanno appassionato o mi stanno appassionando e che volentieri condivido.

LA MAGIA DELL’UNIVERSO

In Piccolo libro illustrato dell’universo la meraviglia del creato viene deliziosamente raccontata da disegni evocativi e dalla scrittura piana e ammiccante di Ella Frances Sanders (ricordate Lost in Translation?).

La traduzione di Ilaria Piperno, che restituisce fedelmente le magiche e oscure atmosfere del cosmo, rende questo libro accessibile a tutti, a partire dai più giovani.

Di fronte a tale mistero è naturale che l’uomo voglia avere una conoscenza oggettiva del mondo e sia quasi ossessionato dalla predizione del futuro.

In L’algoritmo e il calcolo lo scienziato Alessandro Vespignani sostituisce alle carcasse degli animali il fascino della datificazione.

Ovunque lasciamo tracce che vengono utilizzate per scopi commerciali ma anche per fini più nobili, come la previsione di pandemie, guerre, crolli economici e politici, disastri naturali.

Il futuro è già qui.

SOGNI E VISIONI

Sogni e favole di Emanuele Trevi è un delicato romanzo di formazione, in cui la misurata cifra autobiografica dell’autore incontra la voce di mostri sacri dell’arte e della cultura.

A tenere insieme il vulcanico fotografo Patton, l’eterea poetessa Amelia Rosselli e il finto burbero Garboli c’è il Metastasio di Sogni e favole, lirico fil rouge di un libro-capolavoro.

Le improbabili e stralunate storie narrate da Paolo Albani sono invece l’asse portante del libro I sogni di un digiunatore e altre instabili visioni.

Partendo dalla vicenda, realmente accaduta, del digiunatore di mestiere Giovanni Succi, si dipanano in mille rivoli personaggi e situazioni comici e surreali, farseschi e stranianti, che fanno luce sulle nostre paure e contraddizioni.

COME TI RACCONTO LA STORIA

In un’epoca in cui si fatica a riconoscere l’importanza della storia, viene naturale appellarsi a libri che, da diversi punti di vista, cercano di raccontarla.

In Mussolini ha fatto anche cose buone, lo storico e formatore Francesco Filippi ha svolto un’opera meritoria, smontando pezzo per pezzo retorica, luoghi comuni e idiozie sul fascismo.

Utile e necessario, questo agile saggio ci pone di fronte a una circostanziata ricostruzione di fatti e falsi miti.

Differente la prospettiva di Luciano Bianciardi che, con piglio anarchico e dissacrante, ha rivisitato il Risorgimento rendendolo accessibile e scanzonato, prendendosi l’onere di immaginarne una portata ben più rivoluzionaria. Antistoria del Risorgimento — Daghela avanti un passo! ha così un incedere picaresco, arrembante, avventuroso, che solo un “irregolare” come Bianciardi avrebbe potuto dare.

PADRI E MADRI

Si è sempre genitori, anche (e soprattutto) d’estate.

Si può essere padre in una piovosa domenica estiva altoatesina, alle prese con un incidente uomo-animale che innesca un rutilante flashback.

Sospeso tra le aspirazioni letterarie e il difficile mestiere di genitore, è quello che fa, con ironia e acume, Francesco Savio ne La sottovita.

Oppure si può essere madre alle pendici del Vesuvio, alternando le memorie del travaglio con un presente costellato da insicurezze, fragilità e altri travagli. In Cattiva, Rossella Milone restituisce, senza filtri e con una prosa verista, il turbinio di emozioni che comporta il diventare genitore.

COM’È PROFONDO IL MARE

La cronaca e la politica recenti inducono sempre più a pensare al mare come a uno spartiacque tra la vita e la morte, tra l’attesa e la speranza.

Ecco perché è fondamentale che si conosca cosa c’è al di là: diritti calpestati, violenze, illusioni e tutto ciò che porta degli esseri umani ad abbandonare la propria patria per cercare salvezza altrove.

In mare non esistono taxi di Roberto Saviano rievoca i casi più significativi (Diciotti, Josefa, Aylan) e documenta le storie dei migranti, servendosi della forza delle immagini di grandi interpreti della fotografia internazionale.

Nella Frontiera il mai dimenticato Alessandro Leogrande, a cui è dedicato il libro di Saviano, aveva magistralmente aperto questa strada, raccontando di guerre, CIE, trafficanti e baby-scafisti, ma anche di periferie violente e della crisi greca.

Un lavoro esemplare che — come altre opere dello scrittore tarantino — deve essere considerato patrimonio comune per conoscere la storia e combattere l’indifferenza.

SEDUTE IN RIVA AL MARE

Seduti in riva al mare è il momento delle sedute.

Psicanalitiche e spiritiche.

Le prime le tiene Il grande Grabski di Marco Rinaldi: un romanzo irresistibile che — mettendo alla berlina le cure alternative che confondono ma non curano — fa ridere fino alle lacrime.

Il protagonista e il dottore, ora junghiano, ora freudiano, ora lacaniano etc., danno vita a siparietti comici e brillanti che allieteranno la nostra estate.

Le sedute spiritiche le lasciamo infine al maestro Giorgio Manganelli e alle sue Interviste impossibili, grazie alle quali un intervistatore introverso ma tenace riporta tra noi dodici illustri defunti.

Tornano così in vita, tra gli altri, Dickens, Casanova, Marco Polo, Fregoli, Tutankhamon, in un memorabile affresco che, grazie al proverbiale gusto per il paradosso di Manganelli, ci fa ragionare sull’animo umano e sulle sue vanità e fragilità, sul tempo, sulla letteratura.

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