Breve è bello
Chi era Félix Fénéon?
In tre righe:
Scrittore, giornalista e critico d’arte francese.
Nacque a Torino nel 1861, morì a Châtenay-Malabry nel 1944.
Ebbe e tramandò il dono della sintesi.
Il suo Romanzi in tre righe, pubblicato in Italia da Adelphi, è appunto il trionfo della brevità, un compendio dei micro-romanzi che scaturirono dalla scrittura quotidiana per il giornale Le Matin.
Tre righe che non costituiscono la fine di una storia ma l’autentico fine per cui l’autore si impegna a parlare del suicidio del signor Colombe, del diktat del generale Privat o dell’amnesia di una modella, con effetti spesso tragici o grotteschi.
Un banale fatto di cronaca viene dunque sviscerato e descritto in poche ma fulminanti battute secondo la formula del suo inventore: «Una riga per l’ambiente, una per la cronaca più o meno nera, una per l’epilogo a sorpresa.»
Il cinismo e l’ironia che traspaiono inoltre dalle pagine del cronista francese rendono le (brevi) vite e le azioni dei personaggi a dir poco bizzarre e stranianti, talvolta degne di pathos e commiserazione (ma non c’è tempo!).
L’opera di Fénéon può essere considerata a tutti gli effetti un Twitter ante-litteram per la sua capacità di condensare in poco spazio la vastità del mondo o la complessità di un evento. Non occorrerebbero dunque verbosità, lunghezza e subordinate per parlare di morte, di sesso, di vizi e virtù, di pace e di politica, insomma di massimi sistemi.
La sintesi come stella polare, unita alla cura minimalista per il lessico e per la sintassi, rendono perciò l’esito, e la lettura, di Romanzi in tre righe particolarmente felice.
Del resto..
Nomen est omen.
Vero, Felix?
Arrestato a Saint-Ouen un signore sulla sessantina, certo Gallot. Tentava di inoculare ad alcuni soldati il proprio antimilitarismo.
A Clichy un ragazzo piuttosto elegante si è buttato sotto una vettura di piazza, rialzandosi illeso. Un attimo dopo si è fatto investire da un camion, che lo ha ucciso.
Data la presenza di un pianoforte, la polizia di Brest ha ritenuto che le riunioni del candidato Barde Artigues non fossero di carattere elettorale. Contravvenzione. Ammenda.
500 avana e 200 boccette di vino: è il bottino con cui i ladri si sono allontanati dalla villa della cantatrice Catherine Flachat, nel Vésinet.