Cibo, parola e un amore screpolato

Letteratume
2 min readMar 10, 2020

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Antonio Rezza è attore, regista, scrittore, performer. Difficile da incasellare, ha dato vita a un lungo e fruttuoso sodalizio artistico con Flavia Mastrella: RezzaMastrella sono da un trentennio sulla scena teatrale indie, portando una ventata di originalità e lateralità all’arte e alla cultura nostrane, culminata con l’assegnazione del Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2018.

Ti squamo. Storia di un amore screpolato è uno dei tasselli letterari messi in pista da La nave di Teseo per far conoscere l’opera di un artista poliedrico e di fatto unico; al pari di SON(N)O e di Non cogito ergo digito anche questo testo ci catapulta in un’opera-mondo i cui confini sono labili ma la cui portata energica è formidabile.

Dare una definizione di Antonio Rezza e della sua multiforme opera teatrale — prima ancora che letteraria — è praticamente impossibile e probabilmente inutile.

Privazione perché mi son privato di parole
che ormai non mi appartengono, non potrei
più scriverle, pezzi unici di una realtà
moltiplicata dalla stampa per raggiungere
il lettore.
E smette di essere esclusiva.

Cibo e parola sono al centro di questo romanzo-digressione-flusso di coscienza, in cui non conta quanti e quali personaggi appaiano, ma in cui è fondamentale salvaguardare la purezza della lingua, suo malgrado coinvolta nei processi digestivi e fisiologici che accompagnano gli alimenti che entrano in contatto con il protagonista.

Ossessivo, surrealista, talvolta claustrofobico, Rezza dispiega invenzioni lessicali che avviluppano il lettore, stordito da calembour, neologismi e immagini fin troppo icastiche nella loro visionarietà: l’odio per i bassi che ricorda De André, la ricerca della Zeta e l’ingestione di vocabolari, groppi in gola e infine Re Magi esclusi dalla formazione di partenza, concorrono a generare un felice e vertiginoso tourbillon.

Difficile infine stabilire cosa sia vero e cosa sogno in questa tortuosa e trionfale gimcana linguistico-gastronomica, in cui favella e pietanza si alternano senza soluzione di continuità.

Conoscere Rezza (e RezzaMastrella) è un impegno morale che ciascuno dovrebbe darsi per toccare con mano la lucida e folle genialità.

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