Dal fantasy una speranza
Un fantasy moderno che è anche un’allegoria della nostra società: si presenta così Il seme della speranza, romanzo edito da Watson e scritto da Emiliano Reali, scrittore e giornalista per Huffington Post, Il Mattino e Il Riformista.
Bella e irraggiungibile nella sua altera perfezione, l’immortale Spyria diede vita all’universo.
Nella magmatica cosmogonia che ne discende, incantati dalla prosa intensa e scorrevole dell’autore, ci troviamo sospesi tra due mondi: quello degli Spiriti e delle Divinità, fatto di scontri, presagi, scoperte, e quello degli umani, i cui problemi e contraddizioni si scontrano con le leggi delle sfere superiori.
All’opera troviamo i Quattro Spiriti (Guizzo, Crosta, Sfera e Zampillo), considerati emblemi degli elementi naturali; gli inseparabili Acerbo ed Eres (con quest’ultimo catapultato sulla terra dopo l’incontro con un “Vetrospecchio”); l’infaticabile Dama dei Lupi e non pochi individui spietati che mettono a repentaglio la convivenza civile e la sopravvivenza della terra.
Protagonista della vicenda è un talismano magico — il seme della speranza, appunto — che si rivela in grado di riconoscere, al solo contatto della mano, la sincerità, il candore e il potere di una ragazzina di nome Jessica.
Lo scontro inevitabile tra magia e sopraffazione, tra valori e cinismo, è la trama ideale per interrogarsi, attraverso la lente fantastica, sulle esistenze che viviamo, sugli spazi che abitiamo, sui compiti che ciascuno si prefigge per rendere il mondo un posto migliore. Il dualismo inscindibile tra le forze del bene, non sempre riconoscibili a prima vista, e quelle del male, altrettanto misteriose, innerva l’intera narrazione creando piacevoli effetti di suspense e stimolanti livelli di analisi.
Non è un caso che questo libro sia stato adottato in diverse scuole, confermando la vocazione educativa, oltre che di intrattenimento, che possono avere la lettura e un volume curato nei contenuti e nella forma (degne di nota risultano anche le illustrazioni che accompagnano lo sviluppo narrativo).
Creando una fertile mistura tra tematiche fiabesche e religiose, esoteriche e oniriche, Reali ci accompagna in un viaggio che, allontanandosi progressivamente da intenti distopici, merita di essere concluso con energia, positività e un lieto fine.