Dieci libri (più uno) per pedalare al Giro
Abbiamo voluto la bicicletta? E adesso pedaliamo!
In un anno pazzo, strano, ingiusto, che verrà tristemente ricordato per una pandemia non ancora sconfitta, il mondo dello sport ha dovuto rivedere i suoi calendari, annullando, tagliando, rimescolando.
Il ciclismo non è stato da meno ed ecco perché, dopo un’inevitabile sfoltita di gare, ci si ritrova a seguire il Giro d’Italia a ottobre e non a maggio, con prevedibili ricadute di tipo meteorologico e paesaggistico ma non di tifo e passione.
Il Tour de France è la corsa per eccellenza, siamo tutti d’accordo, ma la Corsa Rosa detiene tuttavia un’imprevedibilità (talvolta superiore a quella della Grande Boucle) e un fascino secolare, che risale al 13 maggio del 1909 e continua fino ad oggi, edizione n.103.
Quale occasione migliore, dunque, per ripassare la storia del Giro e dei suoi protagonisti e rileggere storie di ciclismo, campioni e gregari?
Abbiamo pedalato? E adesso leggiamo!
Il Giro si corre in Italia
Prima di parlare di una manifestazione sportiva e dei suoi risultati bisognerebbe leggere in filigrana gli eventi che hanno portato ad organizzarla e studiarne il contesto in cui ciò è avvenuto.
L’Italia del Giro d’Italia di Daniele Marchesini (Il Mulino) indaga, dal punto di vista storico, l’evoluzione sociale e culturale di una vera e propria istituzione del nostro Paese, mettendone in luce gli aspetti politici, sociali, tecnici, pubblicitari e, ovviamente, agonistici.
Degli stessi autore e editore, troviamo anche l’appassionante Coppi e Bartali: un saggio che con analogo rigore metodologico racconta l’epopea dei due campioni in relazione al periodo di rinascita postbellica attraversato dall’Italia. Le imprese di Coppi, il coraggio di Bartali, l’epico scambio della borraccia, costituiscono profondo motivo di orgoglio nazionale da rivivere e tramandare.
Caratteri e borracce
C’è chi il ciclismo lo racconta studiando i caratteri dei corridori, chi mettendo in atto una fenomenologia della borraccia. In entrambi i casi il risultato è un racconto appassionante, appassionato e mai scontato della galassia delle due ruote.
Giacomo Pellizzari lo fa nel saggio Il carattere del ciclista (Utet), autentico campionario delle emozioni e degli stati d’animo di chi è riuscito a trasformare una passione nella sua professione: fanno così la loro comparsa Merckx l’ingordo (alias Cannibale), Moser il generoso, Bugno l’indecifrabile, Indurain l’umile, Sagan il guascone e altri mitici tipi.
Bidon — Ciclismo allo stato liquido, collettivo di abili prosatori appassionati di ciclismo, racconta in Acqua passata, edito da People, storia, mito, evoluzione e destino della borraccia, impreziosendo il volume con le “interviste abborracciate”. Si tratta di ventidue godibili incontri risalenti all’edizione n.102 del Giro d’Italia e che hanno per protagonisti proprio quei “portatori d’acqua” che tanta gloria hanno dato al ciclismo.
Pedalare senza freni
Pedalare! e Senza Freni sono i titoli di due affascinanti saggi sul ciclismo: il primo, scritto dallo storico innamorato dell’Italia John Foot per Rizzoli, è un viaggio tra lingua e colori, costumi ed umori, imprese e speranze di un Paese in evoluzione. Scopriamo così la passione di Bottecchia per gli “schei”; l’arrivo del primo “campionissimo” Girardengo, seguito da Binda e dagli eterni rivali Coppi e Bartali; il terzo uomo Fiorenzo Magni, e poi Merckx, Gimondi, Moser, Pantani.
Campioni, gregari, avventure e aneddoti sono anche il sale del libro di Les Woodland, edito da Ultra, che si diverte a passare in rassegna i cinquanta episodi più pazzi nella storia delle due ruote: un’umana follia che va al di là dei risultati sportivi e che restituisce immagini di corridori combinaguai, in grado di gareggiare contro l’impossibile, di fare un salto nel futuro o capaci di scegliere sempre il momento sbagliato.
Romanzi del pedale
Se volessimo snocciolare l’intera bibliografia dedicata alle imprese dei campioni del pedale non basterebbero tre settimane di corsa, perciò un rapido elenco di alcuni romanzi che ne narrano le gesta può rendere l’idea dell’appeal generato dalla fatica e dal sudore di questi piccoli grandi uomini:
Il grande airone. Il romanzo di Fausto Coppi (e Gino Bartali): Fausto Coppi non è stato solo il Campionissimo e l’uomo solo al comando, ma anche l’airone che, in virtù del naso aquilino e delle montagne scalate con leggerezza, ha consegnato alla storia pagine di grande ciclismo. In questo romanzo, edito da Castelvecchi, Giancarlo Governi ne traccia il profilo personale, mostrandone i dubbi e i dolori e soprattutto la sfida agonistica con Bartali e la relazione con la “Dama Bianca”.
Coppi e il diavolo: pur essendo stato scritto e detto di tutto, Gianni Brera non poteva che trarre nuova linfa da opere e pensieri del Campionissimo in questo volume edito da Baldini&Castoldi. Dalla penna dell’indimenticato Gioànn sgorga quindi una narrazione copiosa e avvolgente che fa incontrare Coppi e i suoi fantasmi, anzi il suo diavolo, mostrandone forze e debolezze, sogni e rimpianti.
Il dio di Roserio: nel suo romanzo d’esordio, pubblicato in ultima edizione da Feltrinelli, Giovanni Testori narra vittorie e sofferenze di Dante Pessina, ciclista imbattibile, che si ritrova a vivere e competere in un periodo di grandi trasformazioni sociali (“il benessere neocapitalista”), diventando protagonista di un apologo che scava nella psicologia con una forte carica espressionista.
Pantani era un dio: Marco Pastonesi mette in scena “il coro delle tragedie greche” chiamando a raccolta amici e compagni di Marco Pantani nel decennale della scomparsa. Il racconto che ne emerge è vivo, fluido, antiretorico, vibrante, com’è nello stile del giornalista e com’era nella pedalata del campione romagnolo. Un saggio-romanzo, edito da 66thand2nd, che fa infiammare i cuori nel ricordo delle vittorie (e delle cadute) di Pantani.
100 volte Giro (e altre cento e cento ancora).
Pur essendo giunti all’edizione n.103, un volume imperdibile per gli appassionati di ciclismo è 100 volte Giro, libro pubblicato da Rcs e Gazzetta dello Sport in occasione della centesima edizione della Corsa Rosa.
Un romanzo popolare formato da novantanove capitoli, narrati da firme d’eccezione, e corredato da foto e risultati sintetici di tutte le edizioni dal 1909 al 2016. Per ricordare a tutti la lunga strada percorsa in un secolo di storia.