Eclissi e la magia di un incontro
Eclissi di Ezio Sinigaglia è il ritorno al romanzo di un autore sui generis, che non ha mai inteso strizzare l’occhio alle convenzioni e al già letto, come del resto aveva fatto presagire con il celebrato metaromanzo Il Pantarèi.
In quest’ultimo breve romanzo, pubblicato per Nutrimenti nel 2016, lo scrittore milanese costruisce una intensa e suggestiva storia di memorie e domande, in cui spiccano la levità dei protagonisti e il magnetismo della scrittura.
Eugenio Akron è un architetto triestino che decide di farsi un ultimo regalo: un viaggio su un’isola nordica per ammirare l’eclissi solare prevista per il giorno dell’equinozio di primavera.
Un viaggio che è soprattutto la ricerca di senso che un uomo, alla soglia dei settanta, impone a sé stesso per sbrogliare dei nodi irrisolti e per squarciare il velo di opacità calato su una lunga stagione della sua vita.
Il filo che tiene uniti i ricordi in una terra aspra e dolce allo stesso tempo, è la comparsa di Mrs Clara Wilson, una vedova americana gentile, energica ed entusiasta dell’esperienza che sta per vivere per l’ennesima volta.
Le due vite, i rispettivi silenzi, gli incroci e l’intesa improvvisa diventano il sale di un incontro magico che aiuterà Akron nell’affrontare le sue ombre e i suoi misteri, fermi a mezzo secolo prima.
L’osservazione astronomica appare quindi il pretesto trovato dal destino per unire due vite e due mondi apparentemente lontani.
«Individuò senza difficoltà il Grande Carro, e poi Dhube, la ruota posteriore destra, la luminosa stella gialla, gialla come il nostro sole, e poi Merak, ‘ssai meno fulgida, e da Merak ritornò a Dhube, e da Dhube corse il cielo in linea retta, cercando di valutare la distanza tra Dhube e Merak e di moltiplicarla per cinque. E trovò la Polare.»
Oltre che per lo schema narrativo e per il taglio introspettivo dato alla voce del protagonista, Eclissi si rivela una lettura pregevole grazie anche alla perfezione formale e al pastiche che tiene insieme italiano, triestino, inglese, inglese in salsa scandinava e inglese italianizzato o italiano anglicizzato attraverso cui dialogano Eugenio e Clara.