Giocare pensando con Biancaneve e i settenari

Letteratume
2 min readAug 16, 2022

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Non c’è niente di più serio del gioco (e della poesia), quindi non c’è niente di più bello che sentirsi “autorizzati a giocare”.

Sembra questo il mantra di Biancaneve e i settenari, esercizio di poesia a più voci curato da Stefano Bartezzaghi e pubblicato da Bompiani nella colonna Amletica leggera, fondata nel 1967 da Umberto Eco e riportata in vita nel 2019 dallo stesso Bartezzaghi.

Le fantasie verbali e i lazzi virtuosi che innervano il campo della ludolinguistica, che è disciplina autonoma e diversa dall’enigmistica, non potevano trovare interpreti e terreno di coltura più adatti.

Ecco dunque, in rigoroso ordine alfabetico: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo, che si cimentano con palindromi e anagrammi, versi ropalici e rovesciamenti semantici, lipogrammi e contraintes di varia natura.

Ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze, tutte di qualificatissimo livello ludico e poetico, spiega, inventa, smonta, assembla parole e schemi andando gioiosamente incontro a peripezie linguistiche e logiche assurdità.

Oulipo

In questo affascinante prontuario di “poesia a ostacoli” si resta costantemente ammaliati e sorpresi dai sonetti palindromi del giudice di Caterpillar AM Ardemagni (“a me tana”), dagli anagrammi della depressione di Celano e dai trasferimenti dei monumenti di Battistrada, per poi imbattersi con altrettanto piacevole stupore negli scarti di Cossu (“resta tempo, resa temo”), nelle Ottave dell’esperto Varaldo, nel lipogramma di Egle di Pelliti e nelle “aiuoledacqua” di Preden, a sua volta ispiratrice dell’arguto titolo del volume (“Brontolo, Dotto e Cucciolo è un settenario sdrucciolo”).

La bravura dei sette-nari incontra l’abilità di Biancaneve-Bartezzaghi che, da consumato direttore d’orchestra, agisce di concerto con l’eco di Eco e, perQueneau, di Perec, Calvino e degli oulipiani, di Scialoja, Maraini, Sanguineti, Manganelli.

Un glossario in chiusura aiuta a distinguere gli acrostici (alfabetici e diagonali) dai mesostici e daitelestici, introduce al mondo dei manierismi e dei metaplasmi e dispensa altre interessanti definizioni come centone, restrizione temporale, versi maltusiani, rivelandosi un’utilissima bussola per navigare tra le pagine.

Il risultato?

Un pregevole libro che stimola l’intelligenza e il pensiero e che invita ogni lettore a prenderlo e prendersi sul serio, e quindi a giocare.

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