Il carcere come cambiamento e non come repressione
“Verso Ninive” è la strada da fare per interrogarsi sul senso di giustizia e sul significato del nostro stare al mondo rispettando diritti e propugnando valori.
Verso Ninive: Conversazioni su pena, speranza e giustizia riparativa è il libro, edito da Rubbettino, in cui Paola Ziccone, Direttrice dell’Area Esecuzione dei provvedimenti del Giudice Minorile del Centro Giustizia Minorile della Regione Emilia-Romagna e Marche, dialoga con il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna recentemente nominato Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Il volume, che può contare sulla postfazione del criminologo Adolfo Ceretti, assume in alcuni punti i tratti di un saggio autobiografico. Quello di Paola Ziccone, figlia di un direttore di carceri minorili, il cui esempio vale più di mille leggi e trattati: in casa vige l’impegno quotidiano nel trovare insieme a dei ragazzini ribelli la chiave per non sbagliare più (e non la chiave da buttare dopo aver chiuso la cella).
Ci si districa agevolmente e con profondità tra aneddoti familiari, spunti di natura socioculturale e snelle ricostruzioni giuridiche, ma il fulcro della trattazione riguarda proprio l’incontro a due voci tra un’appassionata avvocata e una delle figure più eminenti ed ecumeniche del cattolicesimo italiano.
Quella che emerge dalle riflessioni di due menti fertili scevre da pregiudizi, è un’idea di giustizia che punta all’evoluzione e al cambiamento e non alla punizione e alla repressione; in tal senso il carcere diviene uno strumento di cambiamento e non di vendetta, da cui discende la necessità di integrare la logica retributiva con quella riparativa.
La pace e la riconciliazione, evocate nel titolo del libro, devono a loro volta essere mezzo e fine di un percorso che dovrebbero vedere vittima e reo ugualmente interessati, seppur da prospettive opposte, a interrompere quella che Zuppi definisce “spirale del male”. C’è da dire che la società, che vive spesso la reclusione come uno stigma, e la politica, ottusa e disattenta sull’argomento, non fanno molto per impedire tristi recrudescenze: si pensi al recente ed ennesimo rapporto dell’associazione Antigone che denuncia il sovraffollamento delle carceri italiane.
Infine, perché Ninive?
Perché i suoi cittadini, nemici di Israele, erano peccatori condannati dal profeta Giona ma salvati da Dio.
Al di là dei credi religiosi, l’episodio biblico richiama gli importanti valori del perdono e dell’empatia verso gli ultimi, di cui Zuppi e Ziccone sono portatori dall’inizio dei rispettivi percorsi.