La rivoluzione silenziosa di Shoji Morimoto

Letteratume
3 min readSep 23, 2024

--

Che si sia ispirato a Plinio il Giovane (“È un pezzo che non so cosa sia né ozio, né quiete, né infine quel neghittoso sì, ma pur beato non fare e non essere nulla”) o a Cicerone (“È piacevole il non far nulla”), la questione è risibile perchè Shoji Morimoto ha scelto la cosa più semplice e l’ha trasformata in un lavoro.

Dopo aver lasciato la sua occupazione di redattore didattico, si è costruito un nuovo ruolo: “persona a noleggio per fare nulla”. Eccolo il sogno di ciascuno di noi: lavorare senza “fare nulla”, senza impegni e obblighi che non siano quelli di ascoltare il datore di lavoro occasionale.

Shoji Morimoto ha raccontato la sua esperienza, chiaramente senza scrivere in prima persona, in un libro uscito per Feltrinelli dal titolo La rivoluzione del fare nulla. Un memoir, tradotto da Paolo Poli.

Tra richieste di accompagnare qualcuno in aeroporto, al bar o a un concerto e richieste di assistere persone in situazioni di stress psicologico (accompagnare donne dall’avvocato per pratica di divorzio) oppure organizzativo (fungere da sveglia inviando promemoria; guardare persone che studiano o che lavano i piatti), l’autore si trova a entrare in punta di piedi in mille vite che non sono la sua.

Senza dare consigli, senza offrire consulenze, ma esercitando la sempre più rara arte dell’ascolto, risponde presente accettando solo rimborso spese e doni o offerta libera in denaro, perchè la filosofia della do nothing person prevede che l’identità non venga definita da un insieme di competenze (“il mondo dovrebbe essere un posto in cui anche chi non può fare nulla per gli altri possa comunque vivere una vita senza stress”).

Ascoltare persone che parlano di cose angoscianti o che vivono situazioni difficili non crea problemi, anzi aiuta gli altri a non temere il giudizio se dall’altro lato non c’è risposta (ma soprattutto né giudizio né derisione).

Cosa c’è quindi di così speciale e affascinante nell’attività di questo quarantenne giapponese?

Sicuramente il fatto che si riesca a vivere dignitosamente di una sorta di “occupazione” che è a meta strada tra il volontariato e il coaching e che si possa fare esperienza delle derive esistenziali che attraversano le nostre società (la giapponese ha da insegnare; quella cosiddetta occidentale ha molto da imparare).

L’immagine più significativa che Shoji Morimoto dà della persona a noleggio è quella di un individuo simile a un pavone o a uno scarabeo gioiello, che cambiano colore a seconda dell’angolazione o della lunghezza d’onda dello spettatore.

Ulteriore merito dell’autore è quello di porsi al nostro fianco con leggerezza, facendoci interrogare sul significato dei presunti capisaldi delle nostre vite (lavoro, denaro, famiglia, relazioni) e, ancor più in profondità, sul significato stesso della vita.

--

--

Letteratume
Letteratume

Written by Letteratume

Spunti di lettura con leggerezza

No responses yet