L’amore prima della Brexit

Letteratume
2 min readApr 16, 2019

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Una topografia delle relazioni e dei sentimenti.

È quello che sapientemente è riuscita a creare Cristina Marconi, giornalista per «Il Messaggero» e «Il Foglio» e residente a Londra, con il suo debutto letterario Città irreale edito da Ponte alle Grazie.

Inserito nella dozzina finalista del Premio Strega, il romanzo è ambientato in una Londra pre-Brexit, ma può essere considerato a tutti gli effetti un romanzo europeo, che riflette e fa riflettere sulla difficoltà di relazione e comunicazione che esiste tra i trentenni alla ricerca del loro posto nel mondo.

La capitale del Regno Unito è il crocevia di incontri e possibilità ma per qualcuno rischia di essere troppo grande o troppo oppressiva.

Di volta in volta, Londra si presenta come “una pagina bianca”; una ladra di storie altrui per essere autentica; un luogo amato per le innumerevoli opportunità e per la smisurata discrezione che talvolta sfocia nell’educata indifferenza.

Forse è anche per questi motivi che la protagonista Alina, lasciata Roma nel pieno della crisi economica e di occupazione, non si sente del tutto londinese e non riesce a creare legami saldi e profondi. Almeno fino a quando non incontra Iain, giovane medico di origine scozzese, a sua volta reduce da un periodo di volontariato in Italia con Vicky, la sua storica fidanzata.

Le vite di Alina e Iain seguono binari paralleli per poi incontrarsi, ma la presenza misteriosa di Vicky aleggia sulla loro relazione; la vita e il lavoro li metteranno di fronte a delle scelte che possono non apparire irreversibili, ma che nel momento in cui vengono prese svelano uno scorcio di mondo per chiuderne un altro.

La struttura del romanzo, che alterna flash-back a racconti in presa diretta, restituisce in maniera nitida le paure, le ansie, le frustrazioni degli italiani all’estero senza cedere a una prospettiva olografica o folcloristica, ma soprattutto senza sacrificare la scorrevolezza della trama, che risulta pienamente compiuta soprattutto nella seconda parte, quando si disvelano gli intrecci e cominciamo a sentire gli attori come una parte di noi.

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