Letteratura e transiti esistenziali

Letteratume
2 min readJan 16, 2020

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La magia dell’incontro arricchisce chi vi prende parte e soprattutto chi sa ascoltare.

In Transiti, Rachel Cusk confeziona un’altra magistrale narrazione, prestando voce e orecchie a una scrittrice che, trasferitasi a Londra dopo la fine del suo matrimonio, è intenta a gestire i cambiamenti che la coinvolgono, uno su tutti la ristrutturazione del nuovo appartamento.

La nuova esperienza — emblema di un potente scarto esistenziale — la metterà di fronte a vicini ostili e insopportabili, ma le permetterà allo stesso tempo di proseguire l’opera di scavo della condizione umana. I numerosi incontri, con vite e storie che aspettano solo il suo via libera per potersi disvelare, sono i perfetti anelli di congiunzione con Resoconto e Onori, le altre due perle di una trilogia che merita di essere inserita tra i capolavori del terzo millennio.

Tra imprevedibili agenti immobiliari e vecchi fidanzati, tra figli lontani e parenti alla lontana, tra studentesse enigmatiche descritte nei più inquietanti dettagli (“Non aveva trucco: la sua faccia nuda, segnata, dai lineamenti puri, faceva pensare alla faccia di una bambina ansiosa”) e muratori albanesi orgogliosi dei propri figli integrati, Rachel Cusk disegna una tassonomia umana che non smette di stupire, sospesa tra misteri e mutazioni.

«Quell’idea — della propria vita come qualcosa di prestabilito — era stranamente allettante finché non ti rendevi conto che riduceva gli altri allo statuto morale di personaggi e ne camuffava le capacità distruttive.»

Niente è scontato e niente acquisisce un senso definito se prima non si fanno i conti con il male e con il perdono, con il desiderio e con le frustrazioni: alcuni dei personaggi incontrati da Faye (così viene chiamata la protagonista, una sola per volta per ciascun romanzo) mostrano il desiderio di mettersi a nudo, cercando nei dialoghi sincopati il loro posto nel mondo.

Che sia il salone di un parrucchiere o un festival letterario, la natura umana viene vivisezionata e interrogata, per poi essere immortalata nell’atto di trasformarsi.

I continui transiti, l’etereo incedere del ritmo, il linguaggio ipnotico e una visione del mondo mai banale, rendono dunque questo volume un’opera di straordinaria luminosità che, destrutturando il romanzo tradizionale, ci ricorda la potenza della letteratura.

«Solo i molto fortunati e i molto sfortunati hanno un destino chiaro: tutti gli altri sono costretti a scegliere.»

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