Perché leggere libri per ragazzi
Perché i libri per ragazzi e per bambini dovrebbero essere considerati un genere minore? O, peggio ancora, “la serie b della letteratura” come sosteneva provocatoriamente uno che ne sapeva qualcosa come Gianni Rodari?
Se oggi il mondo dell’editoria viene sostenuto e trainato proprio dai cosiddetti “giovani” è proprio per la loro vitalità, freschezza e vivacità di immaginazione, che meritano di essere conservate e tramandate nel tempo anche in virtù delle piacevoli letture fatte in giovanissima età.
Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, breve e illuminante saggio di Katherine Rundell, va proprio in questa direzione: abilitare e forse riabilitare un genere minore, partendo dalla propria esperienza di scrittrice di successo. Per ragazzi.
Il primo passo per tracciare la rotta è cominciare a delimitare il campo di questo genere letterario, muovendosi per esclusione: la narrativa cosiddetta per ragazzi non è solo per ragazzi. A dare una mano in tal senso è proprio il titolo, ironico e allusivo, che induce a dilettarsi con testi “per ragazzi” anche una volta diventati vecchi e saggi.
Con un incedere scorrevole dal sapore felicemente autobiografico, Rundell allontana pregiudizi e snobismi mostrando la vividezza e la potenza dei classici del genere: per farlo si serve di Mary Poppins e Calvino, di Roald Dahl e dei Grimm ma anche di Aristotele, Auden e di Edmund Burke.
Chiaramente non si vuole dimostrare — e siamo al secondo punto — che la narrativa “non solo per ragazzi” possa sostituire letture da “adulti” o più impegnate sotto altri aspetti, ma ci convince che è d’obbligo una coabitazione: se abbandoniamo i libri per ragazzi da adulti «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova.»
Rundell, autrice pluripremiata e vincitrice, con La ragazza dei lupi, del Premio Andersen 2017 come miglior libro 9/12 anni, difende con leggerezza e passione una letteratura viva e affascinante, che dovrà continuare a essere fonte di piacere e scoperta per tutte le età. Un vero inno alla libertà dell’immaginazione.
«Diffidate dunque di chi vi dice di essere seri, di calcolare i profitti della vostra fantasia; di chi pone limiti alla gioia in nome della proprietà. Fatevi beffe dell’imbarazzo. Ignorate chi vi parlerà di sciocca fuga dalla realtà: non è fuggire, è trovare.»