Pezzi di vita con Muzzopappa

Letteratume
2 min readDec 16, 2020

--

Si può essere a pezzi per diversi motivi. Anche dalle risate.

Sono quelle, di pancia e di pensiero, che scaturiscono dalla lettura di Un uomo a pezzi, l’ultima raccolta di racconti di Francesco Muzzopappa pubblicata da Fazi Editore.

Dopo le traversie porno-cinematografiche, televisive, artistiche e aristocratiche dei romanzi precedenti, Muzzopappa si cimenta con la forma breve, conservando intatta la consueta carica di freschezza e umorismo, arguzia e cinica allegria.

Quanto siano autobiografici gli spaccati di vita di cui è intessuto il libro — e la componente pare elevatissima — interessa fino a un certo punto se, osservando l’autore, ciascuno di noi rivede sé stesso: dal barbiere di provincia o dall’ “hair stylist” di Milano, nel preparare le conserve di pomodori (tra gli sprazzi più “gustosi”) o nell’acquistare una libreria modello “torre di Pisa”, notevoli sono gli spunti per poter sorridere, con spirito laterale, della vita di tutti i giorni.

La genialità e la spensieratezza degli episodi ci raccontano di un presente in cui esplodono esilaranti contraddizioni e di un passato che, proprio perché passato, diventa genuino e romantico: non mancano autoironia e uno spassoso disincanto, ma la cifra distintiva resta la visione cristallina dell’autore capace, come nei suoi precedenti lavori, di intrattenere in modo intelligente.

Tra tentativi velleitari di migliorare la forma fisica e ricchi premi pubblicitari, tra insistenti sarte cinesi e vicini misteriosi e gaudenti, il giovane copywriter del tarantino che sbarca a Milano mette a nudo i suoi sogni, le sue aspirazioni (“a quattordici anni cucivo su misura personalità fasulle”), le idiosincrasie, talvolta innescate dalla premurosa Carmen, le cui telefonate sembrano puntate di Elisir in cui il tema del giorno sono le fissazioni dello sventurato Francesco.

Al termine della lettura, dopo che ciascun frammento ha trovato la migliore collocazione nell’immaginario del lettore, si rafforza la convinzione che la scrittura di Muzzopappa ha l’innegabile merito di essere libera e ariosa, raffinata e piacevole.

«Finché arrivava il momento dello specchio retrovisore, attraverso cui osservavo i capelli corti sulla nuca e annuivo senza motivo, abitudine che replico con successo ancora oggi quando nei ristoranti di livello, davanti allo sguardo serio del sommelier, assaggio il primo sorso di vino.»

--

--

Letteratume
Letteratume

Written by Letteratume

Spunti di lettura con leggerezza

No responses yet