Quando il giallo trova il suo contesto

Letteratume
2 min readNov 24, 2023

Cinquantadue anni fa usciva Il contesto. Una parodia di Leonardo Sciascia, giunto nel 2006 alla nona edizione grazie all’editore Adelphi.

Seguendo la scia del Giorno della civetta e di A ciascuno il suo, che gli avevano assicurato il primo crescente successo, Sciascia prosegue con questo romanzo l’opera di denuncia del sistema di connivenze tra mafia e politica nazionale, mettendo l’accento sulla diffusione incontenibile della mentalità mafiosa e sull’ineluttabile tramonto che tocca alle forze del cambiamento.

La storia comincia con l’assassinio di un procuratore e prosegue con il succedersi di una lunga serie di delitti. L’Ispettore Rogas, a cui viene affidata l’indagine, si ritrova fortemente coinvolto sia dal punto di vista professionale sia da quello psicologico e attraverso un gioco di specchi finisce al centro di una fitta rete di complotti.

In questo crescendo di inquietudine vengono coinvolti governo e opposizione, rivoluzionari e conservatori, intellettuali e forze dell’ordine.

©Jordi Socias

La vicenda, contrassegnata da uccisioni e funerali, si snoda in un paese non identificato che somiglia molto all’Italia, i cui contorni vengono delineati con ritmo, stile e con un registro libellistico che garantirà a Sciascia apprezzamenti anche negli anni successivi.

Come nei precedenti lavori, il vero protagonista e solo in apparenza convitato di pietra è il potere, qui immortalato con lucida precisione e lacerante semplicità.

In poco più di cento pagine Sciascia arriva secco al punto, senza indugiare in perifrasi, dilazioni e forzature ideologiche.

Più che l’intrico narrativo, ormai egemone in classifica di vendite e gradimento ed imperante nella serialità televisiva, del maestro di Regalpetra manca soprattutto l’asciuttezza della prosa su sfondo cupo.

Quando in un libro la ricchezza espressiva incontra un pregevole meccanismo narrativo, siamo di fronte ad un’opera riuscita, che merita di essere letta o recuperata. E quando in una storia letteraria questo accade quasi sempre, allora vuol dire che stiamo leggendo Leonardo Sciascia.

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