Travolti da un insolito vortice narrativo con Rachel B.Glaser

Letteratume
2 min readAug 4, 2022

Non capita spesso di leggere un libro urticante e vorticoso come Piscio sull’acqua di Rachel B.Glaser. Il merito è di Carbonio Editore che ha avuto il coraggio di portarlo in Italia, con la traduzione di Barbara Ronca, nove anni dopo la sua uscita americana.

Cosa rende unica questa raccolta di tredici racconti?

Probabilmente la sua natura al contempo sfrontata e vitale, elettrica ed estrema, il suo essere un concentrato di sfide al lettore, che viene chiamato in prima battuta a condividere il surrealismo di un’idea e in un secondo momento a (non) farsi spiazzare dal finale a sorpresa.

Titoli come “Convenzioni iconografiche prerinascimentali e del primo Rinascimento: la rappresentazione italiana della flagellazione di Cristo”, “Faccia da scarabocchio” o “Piscio sull’acqua”, che dà appunto il titolo al volume, possono solo preannunciare il carattere sospeso e scioccante, virtuale e avveniristico delle storie narrate.

The Jon Lennin Xperience

Poetessa e artista visuale, Glaser restituisce con nitore immagini spiazzanti eppure molto liriche: scimmie nello spazio e famiglie disfunzionali, fidanzate tristi e la passione di Cristo rivisitata, John Lennon (Jon Lennin!) in un videogioco troppo realistico e altre comparse d’eccezione come Kanye West e Brad Pitt. Il tutto reso volutamente fluido dalla comparsa di liquidi organici, deiezioni e altre espulsioni corporali di varia natura.

Conta fino a un certo punto seguire gli intrichi delle trame se a strabiliare è l’atmosfera psicotica e stravagante che accompagna le azioni dei protagonisti: il sentimento che deriva dalla lettura è di perturbante fascinazione.

Benché ci siano riferimenti classici come quello alla Louisa May Alcott di Piccole donne (inebriante l’atmosfera del racconto matrioska “L’ombrello magico”) o accenni di letteratura postmoderna, la voce di Glaser appare quasi primigenia proprio per la capacità, tutta decadente, di avvolgerci nelle turbolente spire narrative.

«Il mondo è già finito. È finito quando Cristoforo Colombo ha pisciato a terra la prima volta. Quando Gesù è morto e tutti sono diventati ossessionati da lui. Nel 2000 quando tutto doveva andare a puttane e non è andato a puttane niente.»

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