Una vita in bici e per la bici
L’incontro fecondo tra un padre nobile del ciclismo che ha corso con Fausto Coppi e Gino Bartali e un giornalista brillante degno erede del percorso stilistico di Beppe Viola e Gianni Mura.
Nasce da questa osmosi La vita è una ruota, dialogo-intervista tra Alfredo Martini e Marco Pastonesi, dato alle stampe qualche anno fa da Ediciclo e tornato giustamente in auge in queste settimane, in occasione del centenario della nascita dell’ex commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo.
Una vita in bicicletta e per la bicicletta, quella di Martini, nato a Careggi e vissuto tra Calenzano e Sesto Fiorentino in una famiglia socialista e partigiana, umana e umanista. Uomo di poche parole ma giuste, e saggio faro di un movimento che ne ha apprezzato valori e qualità a cavallo tra due millenni, ha dispensato consigli ed equilibrio sin dal principio dell’attività agonistica avvenuta a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, fino alle prime esperienze in ammiraglia e alla messe di successi iridati tra gli anni 80 e 90.
Sensibilità e intelligenza le doti di un hombre vertical, del quale riusciamo a leggere i più profondi ideali grazie alla penna briosa e riflessiva, brillante e ben dosata del bravo Pastonesi: tra le pagine di un libro breve e intenso scoviamo segreti e riflessioni, principii e valori, il tutto condito da verve e sagacia, quelle che hanno accompagnato il ct fino agli ultimi giorni terreni dell’agosto 2014.
Tra le pagine si affastellano i ricordi dell’amica Margherita Hack e della comune militanza politica oltre che ciclistica, del compianto Franco Ballerini, dell’amico fraterno Fiorenzo Magni e di tante ottime letture (Dante, il García Lorca recitato ai corridori prima dopo il Mondiale 2008 vinto da Ballan, Jack London, Steinbeck, Hemingway).
Per chi è alla ricerca di una definizione di ciclismo non è difficile trovarne più di una nel pensiero e nell’azione di Martini che, placidamente trainato da Pastonesi, tira la volata a concetti umili e altissimi come sacrificio, rettitudine, comprensione, consapevolezza.
Lo sguardo illuminato e al contempo critico di Alfredo Martini non risparmia tuttavia stoccate ai furbi, ai traffici loschi e alle scorciatoie, ma a restare scolpiti nella memoria sono i fotogrammi di una vita che tiene insieme tubolari e biblioteche, Giri d’Italia e religione, silenzi e parole, piccoli e grandi ricordi.
«L’unico consiglio che posso dare ai giovani: adoperate il vostro tempo per fare le cose buone, non sprecate nulla, perchè poi vi tocca fare il bilancio, prima che siano gli altri a farlo per voi.»