Volare alto come un gabbiano

Letteratume
2 min readApr 7, 2020

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Quando il presente opprime, una valida via di fuga è l’evasione concessa da una piccola grande favola.

Storia di Gali Gali di Claudio Magris, con le eteree illustrazioni di Alessandro Sanna, ha proprio il merito di aprire scorci ariosi e infiniti nel breve spazio di una cinquantina di pagine: una stringata ma profonda narrazione visiva che celebra l’avventura del volo e la magia dell’incontro.

Un gabbiano reale, ribattezzato “Gali Gali” dal Signor Kučić, comincia e finisce i suoi viaggi proprio in prossimità dell’uomo e del suo cane, mostrandosi incurante delle presunte differenze e barriere che si ergono fra i loro mondi.

Da dove provenga e cosa lo abbia portato ad essere come lo conosciamo è ciò che cerchiamo di scoprire affidandoci all’appassionante sviluppo garantito dai disegni placidi e contemplativi di Sanna, che si sposano alla perfezione con la trama semplice e pacifica ordita da Magris.

Gali Gali è un gabbiano di pregio, veloce e delicato, altero e refrattario al confronto con altri gabbiani, costretti a rimestare nell’immondizia, diversi da lui, abituato a volare alto. Qualcosa lo porterà a “rivalutare” i suoi rapporti con i suoi simili e con la natura.

«Una sera, dopo parecchio tempo, arrivò con una brutta ferita sul petto e un’ala quasi spezzata, probabilmente da un sasso tiratogli da uno di quegli animali dalle lunghe zampe non palmate, animali spesso selvaggi e feroci anche se incapaci di volare e alcuni perfino di nuotare.»

La sua storia diventa dunque la nostra: una piccola parabola su apertura, diversità, libertà, una attenta e partecipe meditazione sul nostro stare al mondo, che non fa distinzione tra gabbiani grigi e bianchi.

Ogni disegno un affresco, ogni frase una perla: Magris-Sanna è un binomio perfetto che ci fa tornare bambini e ci fa planare leggeri su pagine eleganti e concilianti.

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